Aiutare gli altri senza risparmiarsi 

le nostre storie - Anna

Anna ha disposto un importante lascito testamentario a favore di AIRC, e questa somma ora aiuterà la ricerca a trovare una cura per sempre più malati oncologici. 

Bella, intelligente, con un carattere apparentemente mite, ma forte come una roccia. Disponibile con tutti, forse anche troppo. Così Irene descrive Anna, la sua amica speciale che lo scorso anno è morta per un cancro, lasciando, oltre a un ricordo indelebile in chi l’ha conosciuta, un importante lascito in favore di AIRC per sostenere la ricerca sul cancro. Irene è stata la persona che più le è stata vicina, fino alla fine. 

Noi eravamo amiche, sorelle, anime gemelle” racconta. “Il nostro rapporto era nato molto male; uno di quei casi in cui da una grande antipatia nasce poi un grande amore o una grande amicizia. Lentamente abbiamo cominciato a conoscerci, ci siamo avvicinate.”  

Per qualche anno si avvicinano e si allontanano senza però mai perdersi di vista. Fino al 2013, quello che Irene chiama “l’anno della liberazione e della scoperta”. È in quell’anno che Anna e Irene diventano inseparabili. Ma è anche quello in cui Anna incontra il cancro. È un caldo giorno d’autunno quando viene contattata dall’Istituto nazionale dei tumori a Milano, per comunicarle che un esame eseguito nell’ambito di uno screening sui fumatori mostrava qualcosa che non andava. 

Da qui incomincia il suo calvario: le corse da un medico all’altro, le visite, i trattamenti. Il tutto prendendosi cura della mamma ultra-novantenne” racconta Irene, ricordando anche le molte persone che lei e Anna hanno incrociato in questo percorso. Un medico dell’Istituto nazionale dei tumori, per esempio, che portava avanti un progetto di ricerca finanziato da AIRC.  

“Anna gli chiese quanto le restasse da vivere” ricorda Irene. “Il medico la guardò e con calma le rispose: ‘Non sono qui per farla morire, ma per cercare di curarla’. Quelle parole hanno infuso in Anna la speranza, anche quando era chiaro che non ci fossero chance di guarigione. Inoltre, credo che la sua figura e la fiducia che ha ispirato in noi siano state determinanti nel convincere Anna a fare testamento in favore di AIRC” continua Irene. Una scelta pienamente in linea con il suo carattere.

“È sempre stata una persona che ha aiutato gli altri senza risparmiarsi. Anche la cifra importante che ha deciso di donare dopo la sua morte era stata messa da parte con molti sacrifici, senza regalarsi mai nulla” aggiunge ancora Irene.  

Intanto la situazione di Anna peggiora, ma Irene è sempre più al suo fianco.  

“Nell’ultimo periodo della sua vita ci è capitato di parlare dell’eredità. Era indecisa sulla destinazione dei suoi averi, ma avevamo chiaro che avrebbero dovuto sostenere una causa fondamentale” racconta Irene. “Alla fine ha deciso di donarli alla ricerca sul cancro: ‘Voglio che nessun altro muoia come me’ mi disse una volta.”  

Anna lascia tutto ad AIRC, anche la casa che inizialmente aveva pensato di donare all’amica. Con questo gesto così generoso il suo nome rimarrà per sempre legato alla ricerca oncologica, per un futuro libero dal cancro. “Anna è la donna migliore che abbia mai conosciuto” conclude Irene. 

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